Non può piovere per sempre.
Come un bambino in una gravidanza, l’evento prende forma mese dopo mese.
Nella gravidanza, si attraversano diverse fasi: la nausea dei primi tre mesi, la consapevolezza di un corpo che cambia nel secondo trimestre, la fase finale quando manca poco e tutto spaventa!
Ecco, anche con Valentina ci sono state diverse fasi: come quella in cui il lavoro l’aveva travolta in un vortice di stress e tensione.
Provvidenziale è stato un mio messaggio vocale.
Non l’ho riascoltato quindi non so a che punto eravamo del percorso, ma forse le mie parole e la mia voce l’hanno fatta tornare nel mood giusto.
Troppo lavoro l’aveva sommersa, troppi viaggi e troppi spostamenti che le avevano fatto perdere l’euforia dell’organizzazione.
Ne abbiamo parlato, l’ho ascoltata e l’ho rassicurata.
Sicuramente la stanchezza c’era ancora, i viaggi di lavoro erano ancora programmati, le bollette erano ancora lì da pagare e l’umidità di una primavera che tardava ad arrivare non si era magicamente dissolta.
Sai cosa era tornata però?
La voglia di creare e scegliere e decidere.
Il bisogno di ritagliarsi un momento in ogni giornata per staccare la mente dai brutti pensieri e collegarla alle emozioni.
Io me li sono immaginati così quella sera: un disco di Elvis che andava sul giradischi, l’albero di natale con i led accesi (perché loro ce l’hanno tutto l’anno!) e Rocco e Valentina seduti sul divano a guardare i cataloghi delle fedi.
#alprossimomercoledì
